La porta perfetta Cinzia Pol
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Una persona si affanna e batte insistentemente ad una porta
"Sono
qui
Mi sentire?
Sono io
Aprite!"
Nella penombra i pugni battuti sulla porta appena illuminata dalla luce risuonano nell'aria.
"Perché non si apre?"
Si chiede mentre rimira tra le mani la chiave d'oro che le è stata data
"Perché non si apre
Eppure sono certa
Questa è la mia chiave"
"Con questa chiave troverai la tua strada"
"Me lo hanno detto quando me l'hanno messa tra le mani
Perché allora questa porta resta chiusa?
Perché di là nessuno mi risponde?
Nessuno viene ad aprirmi?
Sono dunque giunta alla fine?
Senza speranza alcuna di proseguire?
È tutto qui?"
E mentre questi pensieri affollano la sua mente
Mentre ormai immagina di ritrovarsi rannicchiata ai piedi della porta
alzò ancora una volta la mano e con il pugno chiuso,
ormai non troppo deciso,
batté ancora una volta sulla porta
"Sono qui!
Per favore
aprire
Non lasciatemi qui"
La voce quasi un soffio
Rassegnata
con lo sguardo assente volto in giù
Una mano Gentile le si posa sulla spalla
e una voce soave chiede
"Cosa fai qui fanciulla?
Perché ti affanni e fai tanto o rumore?
Desterai coloro che dormono"
Allora con il viso rigato dalle lacrime la fanciulla solleva lo sguardo verso il volto gentile di costui che,
come lei,
è intrappolato lì
così rassegnato e inconsapevole da curarsi di lei in quella disgrazia
In un sussurro,
aprendo la mano verso di lui per mostrargli ciò che custodiva di più caro, gli dice
"Ho la chiave io!
Eccola qui!
La chiave d'oro
Ma non apre
Ho provato sai
Per molte volte
Ma non apre
dovremo rimanere qu!
"Suvvia fanciulla
Perché mai vorreste entrare qui?"
Disse con tono serio di chi la sa lunga è appena appena sottilmente divertito
"Io devo andare" Disse lei "Ho una missione meravigliosa che mi attende"
Lui la guadò con un sorriso gentile
"Non è questa la tua strada"
"Certo" insistette lei
"Guarda! ho la chiave!
"Ma non apre"
Allora lui gentile le disse
"Questa non è la tua porta"
"Come no? " Ripose lei incredula
"Io sono il custode e di questo mondo,
ho tutte le Chiavi"
"Solo per questa volta farò un'eccezione
Ti lascerò sbirciare
così crederai!
Ma questa, mia cara, non è la tua porta!
Lei era ancora incredula e dentro di se pensò:
"Si sbaglia
è questa la mia porta
e quando la aprirà mi tufferò dall'altra parte
e sarò finalmente felice !
E così attese che quel vecchio gentile passasse tra le mani tutte quelle chiavi tintinnanti
Infine ne prese una e l'avvicinò alla porta.
E prima di inserirla guardò di nuovo la ragazza
E perchè le fosse chiaro le ripeté
"Solo una sbirciatina
Non è questa la tua porta!"
Lei si finse calma ma era già pronta a balzare dall'altra parte verso la sua felicità
Per fortuna non aveva peso la rincorsa
perché appena la porta si aprì fu chiaro anche a lei che quella non era la sua porta
Vedi cara? Disse con gentilezza ma con la forza e la chiarezza di chi la sa lunga
"Questo è l'armadio delle scope"
Dopo un primo momento di confusione i pensieri nella sua testa si fecero più intensi:
"Allora non c'è via d'uscita?!
Dovrò restare qui
Per sempre
Non vedrò mai la luce, il sole e le stelle?
Perché darmi questa chiave?
Illudermi in un futuro luminoso
Se poi non c'è nulla di più?"
E mentre pensa va queste cose la tristezza più grande che avesse mai sentito, che neppure aveva mai immaginato, le si avvolse attorno al cuore
E calde lacrime amare le solcarono il viso spegnerò ogni suo sorriso
Suvvia mia cara non fare così
Le disse il vecchio sollevandole il mento e asciugandole gentilente il viso
E con questo semplice gesto lei sollevò per un attimo lo sguardo posando gli occhi, finalmente, in un angolo che non aveva neppure notato fino a quel momento
E solo allora
La vide
a pochi passi da lei
una porticina graziosa e carina
Era piccola eppure perfetta,
con dellle decorazioni così carine e talmente affini a lei che per un momento pensò di averla decorata lei stessa
Ora la chiave che teneva ancora in mano le sembrava più leggera
Come un richiamo soave si ritrovò davanti alla porta
Prese la chiave e la infilò
E senza sforzo alcuno la serratura scattò
Ed era a casa
Nella quiete più assoluta che avesse mai neppure immaginato
Il cuore leggero
Il sorriso radioso
"Bentornata a casa"
Dissero delle voci di là dell'uscio
"Ti stavamo aspettando,
proprio te,
proprio qui
E senza neppure voltarsi
a ringraziare chi le aveva mostrato la via
andò
a cuor leggero
incontro al suo unico destino
di gioia
amore e
pienezza